







Omofobia: complesso di reazioni di ansia, avversione, rabbia e paura nei confronti dell’omosessualità, costruite a partire da stereotipi e pregiudizi, che determinano la messa in atto di comportamenti discriminatori verso le persone omosessuali sotto diverse forme: da una generale chiusura e rifiuto a forme più aggressive e violente, verbali e/o fisiche.
Nel tempo la ripetuta esposizione della persona omosessuale o bisessuale a comportamenti omofobici produce un fenomeno chiamato: Omofobia interiorizzata: insieme di significati negativi riguardo all’omosessualità e alle persone omosessuali acquisito nel tempo e non rielaborato dagli stessi soggetti omosessuali.
In genere non è conscia e determina l’attuazione di atteggiamenti di chiusura e comportamenti discriminatori da parte delle stesse persone omosessuali, sia verso loro stessi che verso altri omosessuali. L’omofobia interiorizzata può portare alla negazione della propria identità e a comportamenti e atteggiamenti autolesionisti (quali la mancanza di autostima, il pessimismo riguardo alle proprie prospettive di vita, depressione ecc.).
Il grado di omofobia interiorizzata è inversamente proporzionale ai fattori che mediano l’impatto degli stress esterni sulla costruzione dell’identità (risorse ambientali, strategie di adattamento…). In altre parole, le persone omosessuali che hanno un più facile accesso a fattori positivi riguardo alla propria identità (modelli positivi, accettazione e supporto da parte dei pari e della famiglia ecc.) non sviluppano forme di omofobia interiorizzata o riescono a rielaborarla in maniera più efficace.
La Bifobia è quel complesso di reazioni di ansia, avversione, rabbia e paura nei confronti della bisessualità, costruite – sia dalle persone eterosessuali, che dalle persone omosessuali – a partire da stereotipi e pregiudizi, che determinano la messa in atto di comportamenti discriminatori verso le persone bisessuali sotto diverse forme.